politica editoriale

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Abbonarsi all’autore? Si può fare…

Qualche tempo fa (più esattamente qui) scrivevo che si sta “radicalmente modificando la sequenza tradizionale che vede l’autore come produttore e possessore originario di un contenuto che un mediatore indirizza verso il lettore: la mediazione tra autore e lettore tenderebbe piuttosto a scomparire o a passare in secondo piano, così come la dialettica di tipo “push” tra chi produce contenuti e informazioni e chi ne usufruisce. Prevarrebbero al contrario modalità  di distribuzione di tipo “pull” (è il potenziale destinatario che aggrega liberamente contenuti e informazioni diventando in qualche modo co-autore nel momento stesso in cui opera la sua selezione) e soprattutto le dinamiche di elaborazione di tipo sociale, collaborativo o peer-to-peer”. Ora, trovo in rete un esperimento in cui, di fatto, il rapporto tra autore e lettore non solo si modifica, ma, proprio in virtù della sua evoluzione, diventa un modello di politica editoriale alternativo a quello tradizionale. L’esperimento consiste nel passaggio esplicito dal concetto di acquisto del libro al concetto di abbonamento all’autore. Lo propone ad esempio Quintadicopertina, che spiega anche che “l’acquisto dell’abbonamento [ad un autore, ndr] ti dà il privilegio di ricevere, dal dicembre 2010 al novembre 2011, almeno quattro ebook di materiali scelti nel corso dell’anno [dall’autore, ndr]: raccolte di poesie, prosa poetica, inediti, pezzi rari, sperimentazioni e qualsiasi altra cosa la scrittrice decida di offrirti. È la possibilità di accedere a materiali di scrittura che altrimenti potresti non leggere mai, creando un canale inedito e diretto tra scrittore e lettore”. L’idea circola da diverso tempo. L’ho ritrovata tra gli altri in Brown, Dunford e in un’ipotesi per una ricerca dell’università di Cambridge, oltre che in Governor, solo per fare qualche esempio. La ritrovo anche e soprattutto in un’ipotesi di lavoro di Garamond: “una sperimentazione di uso dei libri di testo in formato E-Book, segmentati in brevi unità e integrati nella piattaforma E-learning per rendere possibile le condivisione di appunti, domande, risposte e approfondimenti fra tutti gli alunni e i docenti che hanno in adozione quello stesso testo e gli autori e redattori del libro”. Qualcosa, insomma, sta cambiando, e sembra interessante. Varrebbe la pena parlarne fuori dagli schemi.