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Shakespeare in WordPress

The Plays’ The Thing, Reading Shakespeare with Dennis Abrams. The Publishing Perspectives Group.
Wordpress Blog, XHTML + inserti multimediali, EN

Ecco un esempio interessante di come si possa partire da un’idea e da uno strumento relativamente semplici per introdurre nello scenario dell’editoria digitale modalità di lettura e forme di interpretazione del testo aperte alla complessità dei significati. In questo caso una voce critica ripropone stralci di Shakespeare in forma di blog, trasformando ogni post in un contenitore di materiali, apparati e punti di vista, ovviamente aperto a tutti coloro che vogliono commentare e integrare. Di fatto si tratta di un esperimento di drammatizzazione virtuale e di social reading allo stesso tempo, o forse dell’evoluzione stessa del social reading: dove quello che conta non è più la piattaforma utilizzata ma la condivisione e la comprensione del testo in quanto tali, con tutte le implicazioni che questo approccio comporta sia in ambito didattico, che per uno studioso o un appassionato di teatro. Insomma, per dirla parafrasando le parole dello stesso Shakespeare: ci sono più cose in un ambiente come questo, Orazio, di quante non ne comprenda la tua filosofia…

[segnalato da: Mario Rotta, ottobre 2012]

Contenuti digitali e lettura veloce

Un umorista direbbe probabilmente che è inutile leggere più velocemente, se non si è in grado di capire ciò che si legge neanche arrancando parola per parola, come talora sembra che facciano certi rappresentanti della classe dirigente o certi imprenditori. Ma per una volta proviamo ad andare oltre i luoghi comuni segnalando un esperimento sulla lettura veloce che appare di un certo interesse, e che merita forse di essere osservato con un po’ di attenzione. Diciamo esperimento, ma in realtà si tratta di un software, venduto con tanto di pacchetto (a un prezzo contenuto), pluripremiato e ampiamente documentato attraverso varie risorse online, in gran parte raccolte su un sito dedicato. Si chiama 7 Speed Reading, e fa parte di un set di strumenti e ausili prodotti da eReflect, nota per degli ottimi dizionari elettronici e per altri pacchetti didattici sullo spelling e il potenziamento della memoria. L’aspetto interessante di questo approccio, al di là della sua reale efficacia, è l’estrema attenzione che i produttori di questo strumento dedicano alle strategie per il potenziamento della velocità di lettura di pagine Web ed eBook, lasciando intendere che i contenuti digitali non solo non rappresentano un ostacolo per chi vuole leggere di più (e in modo più efficiente), ma si configurano anzi come una straordinaria opportunità. Si sottolinea ad esempio la relazione tra la possibilità di “volare” sulla scrittura digitale e la gestione dell’information overload (vi ricorda qualcosa? Un certo Nielsen, ad esempio…). Si enfatizza la necessità di gestire meglio gli input digitali come strategia per l’economia della conoscenza. Si parla esplicitamente di ergonomia cognitiva. Insomma, il prodotto in vendita è ottimisticamente americano, promette miracoli tutti da verificare e viene commercializzato come se fosse un detersivo. Ma si intuisce che dietro quel prodotto c’è un processo che tiene conto di molte implicazioni della cultura digitale, e si ispira a una visione molto avanzata: che può spingere molti a leggere eBook e a migliorare la capacità di gestire i molteplici stimoli quotidiani a cui i social media ci stanno abituando. Sarebbe già un successo…
Per saperne di più si veda anche questo articolo: eReflect Announces Full Support of eBook Revolution.